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Nutrizione e benessere

Ortoressia: quando il cibo deve essere perfetto

By Aprile 7, 2024No Comments

ORTORESSIA: DI COSA SI TRATTA

L’ ortoressia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da eccessiva preoccupazione per il controllo del cibo in assenza di preoccupazioni verso peso/forme corporee o verso le caratteristiche sensoriali o la sicurezza del cibo, motivato invece da ragioni “salutistiche” (virgolettato perché in realtà l’ortoressia può compromettere salute fisica/psicologica/sociale).
La persona che ne soffre si sente in dovere costante di consumare pasti perfettamente nutrienti, bilanciati, calcolati: se non c’è nulla di male nell’essere attenti a soddisfare i propri bisogni nutrizionali, ciò può diventare un problema quando questa non è più una libera scelta -per cui alle volte si può scegliere di prediligere un cibo per il semplice gusto, contesto o anche se poco nutriente perché ne si sente bisogno/desiderio- ma una ossessione, un senso di dovere che diventa senso di colpa e restrizione (es non assumere abbastanza energia o evitare situazioni alimentari o saltare pasti) quando non si possono rispettare i rigidi standard di perfezione nutrizionale

COME SI MANIFESTA

Alcuni esempi:
– mangiare “il più pulito possibile”, solo cose “sane”
– abuso di integratori
– eliminazione di intere categorie di cibi
– controllo ossessivo di etichette nutrizionali
– ansia, preoccupazione costante e stress nella scelta o la preparazione del cibo (es anche metodi di cottura)
– forte appagamento, senso di autostima e soddisfazione quando il cibo risponde alle regole autoimposte
– senso di colpa e restrizione alimentare quando il cibo non risponde alle regole autoimposte
– evitare situazioni sociali per paura di consumare cibo “sbagliato”, dare poca importanza all’appagamento
– confronti e giudizi delle proprie e altrui scelte alimentari
– trascorrere molto tempo a programmare o spendere molto denaro nelle scelte alimentari
– assenza di flessibilità
– pratiche alimentari di detossificazione, purificazione, anti-aging
– perdita di interesse verso altri ambiti di vita
– possibile perdita di peso o malnutrizione

FATTORI DI RISCHIO NOTI

– società occidentale (capitalismo, cultura della dieta)
– perfezionismo
– mentalità dicotomica (tutto-nulla)
– neurodivergenza (vedi slide successiva)
– stress, disregolazione emotiva, ipocondria, disturbo d’ansia, distrubo ossessivo compulsivo e altri disturbi psichiatrici: il controllo del cibo come strategia di coping e gestione emotiva e dello stress
– ambienti sportivi soprattutto agonisti, vegetarismo, veganismo, ambienti accademici sanitari dove è promossa una elevata attenzione verso le scelte nutrizionali e la salute o la performance sportiva
– soffrire o aver sofferto di condizioni di salute con una reale o presunta correlazione con l’alimentazione
– idee di purezza e ascetismo (a rischio il mondo yoga )
– avere (avuto) un’altra forma di disturbo dell’alimentazione (viraggio sintomatico)

ORTORESSIA E CAPITALISMO

L’ortoressia (come spesso in realtà un disturbo alimentare in generale ) si lega strettamente con il capitalismo che non è solo un sistema economico, ma è anche di conseguenza un sistema culturale e sociale che si fonda sulle seguenti idee e valori:
– scarsità di risorse -> dover accaparrare il massimo (a ben vedere la disponibilità di cibo non è mai stata così elevata in occidente ma sembra siamo costantemente a rischio di non mangiare abbastanza bene e prolifera l’ industria anche dell’integrazione)
– produttività e abilismo -> dover performare al massimo a ogni età, anche in senso di salute
– perfezionismo -> fare sempre del proprio meglio (o non farlo), non sono ammessi errori + elevato stress
– individualismo -> ognuno è responsabile di sé al 100% + scarso valore dato alle relazioni (e più alla produttività o alla perfezione in vari ambiti come misura di valore personale)
– dovere > piacere

ORTORESSIA E CULTURA DELLA DIETA

L’ortoressia è un disturbo descritto da non molto tempo (la prima definizione risale al 1997 con Bratman):
è recente una elevata attenzione sociale e culturale verso le scelte alimentari e l’impatto sulla salute.
Le preziose conquiste contemporanee a livello di scienza della nutrizione purtroppo non vanno di pari passo con una corretta divulgazione e capacità di “visione d’insieme e complessità della salute” (che non è solo fisica, ma anche psicologica e sociale): questo crea un forte disorientamento ma anche idee del tutto errate sul concetto di “alimentazione sana”. Inoltre la cultura della dieta non è la “scienza della nutrizione”, bensì quel sistema culturale che attribuisce un VALORE MORALE E SOCIALE alle attenzioni poste verso il controllo di cibo, peso e forme del corpo e crea di fatto un mercato miliardario che perpetua tali logiche.

ORTORESSIA E NEURODIVERGENZA

Forme di neurodivergenza potrebbero essere in vari modi associate a un maggiore rischio di sviluppare ortoressia (come del resto anche in generale di disturbi alimentari), ad esempio:
elevato stress e senso di impotenza nel vivere e nell’interagire in un ambiente non pensato per persone neurodivergenti può portare al controllo del cibo come strumento di regolazione emotiva o in cui sentirsi “efficaci” e “in controllo” in un ambito
masking: nella società della cultura della dieta conformarsi a regole alimentari può risultare un modo per cercare di mascherare la propria neurodivergenza, integrarsi e sentirsi accettati
rigidità cognitiva: alcune forme di neurodivergenza si caratterizzano per una rigidità cognitiva, scarsa flessibilità e bisogno di prevedibilità che potrebbero quindi aggrapparsi a rigide regole estreme sul cibo

TAKE HOME MESSAGES

  • NON ABBIAMO BISOGNO DI UNA ALIMENTAZIONE NUTRIZIONALMENTE PERFETTA PER SODDISFARE I NOSTRI BISOGNI FISIOLOGICI (in primis quello di energia, che viene anche da cibi processati e “ipercalorici”!)
  • IL CIBO CI SERVE (e ci serve che ci fornisca i nutrienti di cui abbiamo bisogno) MA NON è UNA MEDICINA, LA SALUTE è COMPLESSA E NON DIPENDE SOLO DALL’ALIMENTAZIONE
  • IL PERFEZIONISMO (anche nutrizionale) PUò COMPROMETTERE LA SALUTE FISICA PSICOLOGICA E SOCIALE
  • IL CIBO NON è SOLO NUTRIMENTO, MA DEVE POTER RISPONDERE ANCHE AI BISOGNI DI PIACERE, SOCIALITà, CULTURA, FLESSIBILITà, LIBERTà (se fanno parte dei bisogni che la Persona riconosce come validi per sé)
  • LE SCELTE ALIMENTARI NON HANNO UN VALORE MORALE!

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Dietista Diana Severgnini

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Diana Severgnini

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dietista.dianasevergnini@gmail.com