Quali sono le motivazioni/obiettivi primari dietro al desiderio di perdere peso?
È importante indagare ed esplorare questi aspetti prima di buttarsi in un tentativo di dimagrimento.
Perché -per quanto oggi si veda il dimagrimento come una cosa positiva in assoluto e sicuramente connessa a un miglioramento generale della vita (“dimagrisci e starai meglio”)- spesso diversi obiettivi primari non sono necessariamente “dipendenti da” o “raggiungibili con” un dimagrimento.
4 motivazioni/obiettivi primari dietro al desiderio di perdere peso non necessariamente “dipendenti da” o “raggiungibili con” un calo del peso
1. MIGLIORARE LA SALUTE
Peso e salute NON sono direttamente correlati! Per maggiori dettagli e spiegazioni leggi l’articolo “Il BMI e il peso NON SONO misure dirette della salute e del benessere socio-psico-fisico” per capire come non è corretto imporsi/prescrivere/inseguire/aspettarsi un calo del peso per ottenere miglioramenti della salute psico-fisica.
2. MIGLIORARE LA FITNESS (FORMA FISICA)
Spesso si rimanda l’inizio di uno sport/attività fisica a “quando sarò dimagrit* e potrò farlo”, quando in realtà è sempre possibile -a qualsiasi peso- iniziare a fare movimento -purché sia calibrato e graduale– e ottenerne benefici…e di fatto è solo con la costanza dell’allenamento che si migliora la fitness/ performance (più che non con il dimagrimento e la dieta ipocalorica, che anzi, depauperano le riserve e le energie -fisiche e mentali!- utili a sostenere e massimizzare l’attività fisica, l’allenamento, la performance e non vanno esattamente d’accordo..ragione per cui andrebbero ben gestite e rapportate nel tempo)
3. MIGLIORARE L’IMMAGINE CORPOREA (ASPETTO E FORME FISICHE)
Il dimagrimento in sé qui può fare molto poco: sia perché le forme corporee sono frutto in gran parte di una costituzione genetica non modificabile (anche se si dimagrisce, le forme base -delle cosce, dei fianchi, della pancia…- restano quelle!); sia perché possono in parte essere modificate più con un’attività fisica mirata che sviluppa tono muscolare (forma) che non con il solo dimagrimento (che anzi, come anticipato può ostacolare la buona riuscita dell’esercizio fisico e i miglioramenti connessi).
Ma soprattutto, come e rispetto a quali canoni oggettivi si misura il miglioramento dell’immagine (non ci sono test o esami come sull’obiettivo salute/fitness!) ? Sono allora almeno criteri e canoni personali…o sono impersonali, definiti da fuori, probabilmente poco realistici? È più facile e funzionale (per la propria qualità di vita) cercare in ogni modo (dieta strenua, esercizio fisico rigido, sacrifici…) di modificare le proprie forme corporee…o imparare a ridimensionarne l’importanza nella sfera di valutazione del sé ed accettarle con consapevolezza e gentilezza? (Se non puoi cambiare la realtà, magari è meglio cercare di correggere le lenti da vista? 😉 )
Gli studi sui disturbi del comportamento alimentare hanno osservato come l’approcciare a dieta ed esercizio fisico con lo scopo di cercare di migliorare il proprio aspetto mantengano un focus sul proprio aspetto che peggiora l’immagine corporea che si ha di sé : più infatti osserviamo una qualsiasi cosa, più noteremo dettagli che non apprezziamo di essa -che normalmente verrebbero ignorati o passerebbero in secondo piano o verrebbero ridimensionati da altri aspetti più importanti e che emergono normalmente della persona (es carattere, interessi, passioni, abilità, relazioni interpersonali ma anche aspetti di estetica che si osservano con sguardo “macroscopico”: come alcuni ““difetti”” estetici si inseriscono nel complesso, lo stile e lo “charme” della persona….).
4. MIGLIORARE L’AUTOSTIMA, LA SICUREZZA DI SÉ, IL SENSO DI AUTOEFFICACIA E LE RELAZIONI INTERPERSONALI.
Quindi no, il dimagrimento non è la bacchetta magica che sblocca e risolve queste difficoltà. E anzi, il tentativo (spesso difficile o fallimentare) di perdere peso potrebbe peggiorare l’autostima, il senso di autoefficacia, la sicurezza di sé, l’isolamento sociale. Oltre agli effetti sulla immagine di sé citati poco fa, dal punto di vista di relazioni interpersonali rinunciare a pasti/occasioni sociali PER perdere peso pensi che migliori davvero la sicurezza di sé e/o le relazioni interpersonali? Probabilmente no.
Sicuro è che ci sono mezzi più efficaci (e con meno effetti collaterali) per questi obiettivi!
Ciò non significa che non si debba investire in una sana alimentazione, nell’attività fisica e la cura di sé…ma che
➡️ si può (e dovrebbe) farlo senza aspettarsi/desiderare/focalizzarsi/richiedere un calo del peso/dimagrimento
➡️ spesso ci sono strategie e risorse per ottenere quegli obiettivi primari che non necessitano davvero un calo del peso O non sono comunque raggiungibili con esso (ed è importante capirlo onde evitare frustrazioni e perdite di tempo che si potrebbe meglio investire in altre risorse*…)
➡️ è importante partire con le giuste aspettative/prospettive realistiche e imparare a rispondere alle aspettative comuni che qualsiasi cosa si faccia, debba accompagnarsi a un calo del peso/dimagrimento, o “manca di qualcosa”.
* ALCUNE RISORSE ALTERNATIVE ALLA PERDITA DI PESO PER ALCUNI POSSIBILI OBIETTIVI PRIMARI
- intraprendere percorsi nutrizionali non weight-centered che promuovono salute e prevenzione e aiutino a sviluppare consapevolezza alimentare e un rapporto gentile, flessibile e gioioso con il cibo a 360°
- fare attività fisica non weight/shape centered, sport di gruppo o in compagnia che pratichi per il piacere di farlo o per il benessere psico-fisico che ne deriva, o per migliorare la fitness, o con obiettivi di performance, o per socializzare/fare conoscenze
- prendersi cura e nutrire/valorizzare il sé (a livello estetico- es vestiario, look, postura, etc..-e comunicativo-comportamentale-psicologico-spirituale -es con lettura, studio, meditazione, approfondimenti culturali, viaggi, esperienze etc)
- cercare di essere socialmente attivi e costruire reti relazionali
- scoprire hobby, passioni, relazioni che sviluppino una più ampia scala di valutazione del sé e di autostima
- prendere consapevolezza e avvicinarsi a letture**/approfondimenti/dibattiti dei movimenti di fat-acceptance contro lo stigma e la discriminazione dei corpi grassi
- cercare di modificare alcune attitudini e pensieri disfunzionali circa il proprio peso/forme corporee o generali (es pensiero tutto-o-nulla, scarsa valutazione di sé, bisogno di controllo) servendosi della terapia cognitivo-comportamentale e/o con terapia psicologica/psicoterapica
**qui sotto, un estratto di una lettura consigliata per nutrire fat-acceptance e combattere lo stigma e la discriminazione verso i corpi grassi ??. “Fat shame: lo stigma del corpo grasso” di A.E. Farrell